
27/05/2025
A cura del Dott. Marco Scardeoni
Dottore Commercialista e Revisore Contabile
Founder e Managing Partner dello Studio Marco Scardeoni & Partners – Tax, Legal & Labour
La classificazione che fa la differenza
La distinzione tra holding finanziarie e industriali non ĆØ una semplice etichetta formale, ma una scelta che determina conseguenze concrete e durature. Il legislatore, attraverso lāarticolo 162-bis del TUIR, ha tracciato confini precisi che ogni professionista deve saper riconoscere e applicare.
Punto chiave: Le holding industriali si caratterizzano per lāattivitĆ prevalente di partecipazione in societĆ industriali, commerciali o di servizi. Il test decisivo? Il superamento della soglia del 50% del totale dellāattivo patrimoniale.
La valutazione di questa prevalenza richiede unāanalisi metodica e rigorosa. LāAgenzia delle Entrate ha fornito indicazioni chiare: il test deve basarsi sul valore contabile delle partecipazioni, al netto delle svalutazioni e al lordo delle rivalutazioni di legge, utilizzando i dati del bilancio dellāultimo esercizio chiuso.
Gli elementi del test: cosa conta davvero
Determinare gli elementi patrimoniali rilevanti per il test di prevalenza rappresenta uno degli aspetti più delicati della pratica professionale. La prassi amministrativa ha chiarito che tutti i finanziamenti erogati alle partecipate assumono rilevanza, anche quando allocati nellāattivo circolante.
Focus tecnico: Questa interpretazione estensiva mira a preservare la sostanza economica dellāoperazione, evitando che manovre contabili possano alterare la natura effettiva della holding.
Al contrario, non rilevano gli impegni a erogare fondi e le garanzie rilasciate, creando una differenziazione importante rispetto alle holding finanziarie. Unāaltra distinzione fondamentale riguarda le partecipazioni: solo quelle iscritte nellāattivo immobilizzato entrano nel calcolo del numeratore del test, mentre quelle circolanti contribuiscono esclusivamente al denominatore.
Esempio pratico: il test in azione
Consideriamo la societĆ Beta con: – Partecipazioni in istituti di credito (immobilizzazioni):
ā¬600.000; – Partecipazioni in imprese industriali (immobilizzazioni): ā¬850.000;
– Altre attivitĆ : ā¬550.000; – Totale attivo: ā¬2.000.000.
Risultato: Beta supera il test (ā¬1.450.000 > 50% di ā¬2.000.000) e si qualifica come holding industriale, prevalendo le partecipazioni industriali su quelle finanziarie.
La rivoluzione del bilancio
Le holding industriali seguono gli schemi tradizionali del codice civile e applicano i principi contabili OIC, mantenendo quindi una struttura familiare ai professionisti. Le componenti finanziarie trovano naturale collocazione nel gruppo C del conto economico, seguendo la logica consolidata della IV Direttiva.
Le novitĆ che cambiano le regole del gioco
La Legge 238/2021 ha introdotto modifiche significative che stanno ancora generando dibattiti interpretativi. Lāesclusione degli enti di investimento e delle imprese di partecipazione finanziaria dalle semplificazioni per microimprese ĆØ ormai pacifica, ma per le holding industriali la questione rimane aperta.
Attenzione: Molte holding industriali, pur avendo i requisiti dimensionali per le microimprese, hanno prudenzialmente optato per il bilancio abbreviato per evitare incertezze interpretative.
Il risultato pratico di questa evoluzione normativa presenta un paradosso interessante: le holding escluse dalle semplificazioni per microimprese devono comunque redigere la relazione sulla gestione anche quando rientrano nel bilancio abbreviato, creando un onere aggiuntivo rispetto alle altre societĆ .
I parametri per microimprese e bilancio abbreviato
Microimprese (limiti aggiornati dal 2024): – Attivo patrimoniale: ā¬220.000; – Ricavi:
ā¬440.000;
– Dipendenti: 5 unitĆ .
Bilancio abbreviato: – Attivo patrimoniale: ā¬5.500.000; – Ricavi: ā¬11.000.000; – Dipendenti: 50 unitĆ .
Il regime fiscale: opportunitĆ e vincoli
Il trattamento fiscale delle holding industriali si definisce āper esclusioneā, non potendo beneficiare delle agevolazioni riservate agli intermediari finanziari. Questo comporta lāimpossibilitĆ di accedere alla deduzione integrale degli interessi passivi, alle svalutazioni integrali dei crediti e alle specifiche disposizioni sulla participation exemption.
OpportunitĆ : Tuttavia, le holding industriali possono computare nel plafond per le svalutazioni dei crediti anche i crediti finanziari verso le partecipate, rappresentando un elemento di flessibilitĆ nella gestione fiscale.
Cosa NON si applica alle holding industriali:
Le novitĆ sui conferimenti
Il D.Lgs. 192/2024 ha introdotto specifiche condizioni per lāapplicazione del regime di realizzo controllato nei conferimenti di partecipazioni in holding. La normativa adotta un approccio ālook throughā per le partecipazioni detenute indirettamente, richiedendo unāanalisi approfondita delle strutture partecipative.
NovitĆ chiave: Quando si conferiscono partecipazioni in holding non quotate, le percentuali di qualificazione devono sussistere per le partecipazioni da queste detenute il cui valore supera il 50% del totale.
Strategie operative per i professionisti
Navigare in questo panorama normativo richiede un approccio metodico e aggiornato. Ogni scelta contabile e fiscale deve essere valutata considerando non solo le implicazioni immediate, ma anche gli sviluppi futuri della disciplina.
Check-list operativa:
La corretta qualificazione di una societĆ come holding industriale richiede unāanalisi multidimensionale che consideri la struttura patrimoniale, lāattivitĆ effettivamente svolta e gli obiettivi strategici dellāimpresa. Solo attraverso questa visione dāinsieme ĆØ possibile individuare il percorso ottimale, bilanciando compliance normativa ed efficienza operativa.
Conclusioni strategiche
Il successo nellāapplicazione di questa disciplina dipende dalla capacitĆ di coniugare competenza tecnica, aggiornamento continuo e visione strategica, elementi essenziali per guidare le imprese in un contesto normativo in continua evoluzione.
La materia delle holding industriali rappresenta un territorio in costante evoluzione, dove lāinterpretazione delle norme si intreccia con la pratica quotidiana. Mantenersi aggiornati sulla prassi amministrativa e sulla giurisprudenza ĆØ fondamentale per offrire consulenza di qualitĆ e evitare rischi di compliance.
Lāapproccio vincente richiede una combinazione di: – Competenza tecnica approfondita; – Aggiornamento costante sulle novitĆ normative; – Visione strategica a lungo termine; – CapacitĆ di adattamento alle specificitĆ aziendali.
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