12/07/2025

Società Semplici Immobiliari 2025: La Guida Completa alla Fiscalità delle Cessioni Immobiliari

A cura del Dott. Marco Scardeoni

Dottore Commercialista e Revisore Contabile

Founder e Managing Partner dello Studio Marco Scardeoni & Partners – Tax, Legal & Labour

IRES Premiale 2025: Guida Completa per Massimizzare il Risparmio Fiscale delle Imprese

L’IRES Premiale 2025 rappresenta una delle più significative opportunità fiscali introdotte dalla Legge di Bilancio per le imprese italiane. Con una riduzione dell’aliquota IRES dal 24% al 20%, questa agevolazione può generare risparmi fiscali considerevoli per le aziende che sapranno pianificare strategicamente i propri investimenti e le politiche occupazionali.

Come Marco Scardeoni, Dottore Commercialista e Managing Partner di Marco Scardeoni & Partners, analizzerò in questa guida completa tutti gli aspetti operativi dell’IRES Premiale, fornendo gli strumenti pratici necessari per valutare la convenienza e implementare le strategie più efficaci.

IRES Premiale: Cos’è e Come Funziona l’Aliquota Ridotta al 20%

L’IRES Premiale, disciplinata dall’articolo 1, commi 436 e seguenti della Legge di Bilancio 2025, costituisce un incentivo fiscale condizionato che premia le imprese virtuose sotto il profilo della crescita occupazionale, degli investimenti in innovazione tecnologica, del reinvestimento degli utili e della stabilità aziendale. La misura si applica alla dichiarazione dei redditi 2026 relativa al periodo d’imposta 2025 e, attualmente, ha durata limitata a un anno, salvo eventuali proroghe nelle future manovre finanziarie.

Ciò che rende particolarmente interessante questa agevolazione è il suo meccanismo applicativo: diversamente da altri incentivi che prevedono la tassazione differenziata per porzioni di reddito, l’aliquota ridotta si applica all’intero reddito imponibile 2025, a condizione che siano rispettati tutti i requisiti previsti dalla norma. Questo approccio “tutto o niente” amplifica significativamente l’impatto del beneficio fiscale per le imprese che riescono a soddisfare tutte le condizioni richieste.

Chi Può Accedere all’IRES Premiale 2025

L’agevolazione è riservata ai soggetti di cui all’articolo 73, lettere a), b) e d) del TUIR, includendo quindi le società di capitali come SpA, SrL e SApA, gli enti commerciali e le società estere con stabile organizzazione in Italia. Il legislatore ha tuttavia previsto alcune esclusioni significative che riguardano le società in liquidazione, quelle sottoposte a procedure concorsuali liquidatorie e i soggetti che determinano il reddito secondo regimi fiscali forfettari.

Questa delimitazione soggettiva evidenzia la chiara volontà del legislatore di concentrare l’incentivazione su realtà imprenditoriali strutturate e in continuità operativa, escludendo quelle situazioni caratterizzate da instabilità o da regimi fiscali già agevolati sotto altri profili. Anche gli enti non commerciali possono usufruire del beneficio, ma limitatamente alla parte di reddito derivante dall’esercizio di attività commerciali.

I Cinque Requisiti Fondamentali per l’IRES Premiale

Per beneficiare dell’aliquota IRES ridotta al 20%, le imprese devono soddisfare cumulativamente cinque condizioni specifiche, ciascuna delle quali riveste carattere essenziale per la fruizione del beneficio fiscale. Il mancato rispetto anche di una sola di queste condizioni comporta la perdita completa dell’agevolazione.

Assenza di Cassa Integrazione nel Biennio 2024-2025

Il primo requisito concerne l’assenza di ricorso agli ammortizzatori sociali, specificatamente alla cassa integrazione, nel biennio 2024-2025. L’azienda non deve aver utilizzato questi strumenti, tranne per le situazioni contemplate dall’articolo 11, lettera a), del Decreto Legislativo n. 148 del 2015, che ricomprendono gli eventi transitori non imputabili all’impresa o ai dipendenti, incluse le intemperie stagionali. Questa deroga testimonia la volontà di non penalizzare le imprese che si trovano a fronteggiare circostanze eccezionali e indipendenti dalla propria gestione.

L’impatto pratico di questa condizione è significativo, poiché esclude automaticamente le aziende che hanno attraversato momenti di difficoltà strutturale negli ultimi due anni, privilegiando quelle che hanno dimostrato maggiore stabilità operativa. Questa scelta normativa si allinea con l’obiettivo di premiare le imprese che hanno mantenuto resilienza economica anche durante i periodi più complessi del panorama economico recente.

Mantenimento del Livello Occupazionale

La seconda condizione riguarda il mantenimento del livello occupazionale, richiedendo che l’occupazione nel 2025 risulti pari o superiore alla media del triennio 2022-2024. Questo parametro mira a garantire la stabilità dell’organico aziendale, fungendo da presidio contro eventuali strategie di ridimensionamento del personale finalizzate al mero contenimento dei costi.

Il calcolo pratico prevede di determinare la media dei dipendenti nel triennio precedente sommando il numero dei dipendenti di ciascun anno e dividendo per tre, quindi verificare che i dipendenti del 2025 non siano inferiori a questa soglia. Questa metodologia assicura che le imprese mantengano un impegno costante verso la stabilità lavorativa, evitando fluttuazioni occupazionali strumentali all’ottenimento del beneficio fiscale.

Incremento della Forza Lavoro

Parallelamente al mantenimento, il terzo requisito impone un incremento della forza lavoro di almeno l’1% rispetto al 2024, con un minimo assoluto di una unità lavorativa. Questo obbligo può essere soddisfatto attraverso nuove assunzioni a tempo indeterminato, stabilizzazione di contratti precari o trasformazioni da tempo determinato a indeterminato, in coerenza con le disposizioni dell’articolo 4 del Decreto Legislativo n. 216 del 2023, che disciplina la super deduzione del 120% per le nuove assunzioni valida fino al 2027.

Il calcolo deve considerare i dipendenti a tempo indeterminato e tenere conto anche dei decrementi registrati presso altre società italiane del medesimo gruppo, evidenziando l’approccio consolidato adottato dal legislatore. Questa disposizione garantisce che le aziende mantengano il loro impegno verso i lavoratori, fornendo stabilità al mercato del lavoro e incentivando politiche di crescita interna.

Accantonamento dell’80% degli Utili 2024

Il quarto requisito introduce un vincolo di particolare rilevanza gestionale, imponendo l’accantonamento ad apposita riserva di almeno l’80% dell’utile dell’esercizio 2024. Tale riserva deve essere specificamente intestata alla norma agevolativa, creando un vincolo di destinazione che sottolinea l’intento del legislatore di favorire la capitalizzazione delle imprese attraverso il mantenimento degli utili in azienda.

Questa disposizione comporta automaticamente l’esclusione dall’agevolazione delle società che abbiano chiuso l’esercizio 2024 con un risultato economico negativo, concentrando il beneficio sulle realtà che hanno dimostrato capacità di generare profitti. L’accantonamento comporta una significativa riduzione della liquidità distribuibile, richiedendo alle imprese una pianificazione attenta dei flussi di cassa e delle politiche di distribuzione dei dividendi.

Reinvestimento in Beni Strumentali 4.0 e 5.0

Il quinto e ultimo requisito stabilisce l’obbligo di reinvestimento degli utili in beni materiali e immateriali caratterizzati dalle specifiche tecniche previste dai piani Transizione 4.0 e 5.0. Gli investimenti devono essere realizzati presso strutture localizzate nel territorio italiano nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2025 e il 31 ottobre 2026, termine coincidente con la scadenza per la presentazione della dichiarazione dei redditi relativa al 2025.

L’importo minimo degli investimenti è determinato applicando la percentuale del 24% al maggiore tra l’utile 2024 e l’utile 2023, corrispondendo sostanzialmente al 30% dell’importo minimo accantonato a riserva. Questa formulazione mira a garantire un reinvestimento significativo degli utili in tecnologie innovative, contribuendo al processo di ammodernamento del sistema produttivo nazionale e favorendo l’adozione di soluzioni tecnologiche avanzate per l’automazione industriale, l’intelligenza artificiale e l’efficienza energetica.

Calcolo del Risparmio Fiscale: Esempi Pratici

Per comprendere concretamente l’impatto dell’IRES Premiale, analizziamo alcuni scenari tipici che illustrano le dinamiche operative e i benefici ottenibili. Nel primo esempio consideriamo una PMI con crescita moderata che presenta i seguenti dati aziendali: utile 2023 di €80.000; utile 2024 di €100.000; reddito imponibile stimato 2025 di €400.000; dipendenti 2024 pari a 15 unità.

Gli adempimenti richiesti per questa impresa comprendono l’accantonamento a riserva di €80.000, corrispondente all’80% dell’utile 2024; investimenti minimi per €24.000, calcolati come 24% dell’utile 2024; incremento occupazionale di almeno 1 dipendente per soddisfare il requisito dell’1% minimo. Il risparmio fiscale risultante evidenzia una differenza significativa: l’IRES ordinaria al 24% comporterebbe un’imposta di €96.000, mentre con l’IRES Premiale al 20% l’imposta si riduce a €80.000, generando un risparmio di €16.000.

Nel secondo esempio analizziamo una media impresa in espansione caratterizzata da: utile 2023 di €200.000; utile 2024 di €150.000; reddito imponibile stimato 2025 di €800.000; dipendenti 2024 pari a 50 unità. Per questa realtà aziendale, l’accantonamento a riserva richiesto ammonta a €120.000, pari all’80% dell’utile 2024; gli investimenti minimi si attestano a €48.000, calcolati come 24% dell’utile 2023 che risulta maggiore; l’incremento occupazionale minimo rimane di 1 dipendente. Il calcolo del risparmio fiscale mostra un beneficio ancora più consistente: l’IRES ordinaria comporterebbe €192.000 di imposte, mentre con l’agevolazione l’importo scende a €160.000, con un risparmio di €32.000.

Cumulabilità con Altri Incentivi Fiscali

Una caratteristica particolarmente vantaggiosa dell’IRES Premiale è la sua piena cumulabilità con altri incentivi fiscali disponibili per le imprese. Questa possibilità consente di massimizzare il benefit fiscale complessivo attraverso una pianificazione coordinata che integra diversi strumenti agevolativi.

L’agevolazione può essere combinata con la super deduzione del 120% per le nuove assunzioni prevista dal Decreto Legislativo 216/2023, creando un effetto moltiplicatore particolarmente interessante per le imprese che pianificano significativi incrementi occupazionali. Inoltre, la compatibilità con i crediti d’imposta Transizione 4.0 e 5.0 permette di ottimizzare ulteriormente il rendimento degli investimenti in beni strumentali innovativi, riducendo sia l’onere fiscale corrente attraverso l’IRES Premiale sia quello futuro mediante l’utilizzo dei crediti d’imposta.

La cumulabilità si estende anche ad altri incentivi regionali per investimenti e occupazione, ampliando le possibilità di ottimizzazione fiscale per le imprese che operano in territori con specifiche politiche di sviluppo economico. Questa architettura incentivante richiede però una pianificazione sofisticata per coordinare tempistiche e modalità di fruizione dei diversi benefici.

Strategie di Pianificazione per l’IRES Premiale

L’implementazione efficace dell’IRES Premiale richiede un approccio strategico che integri valutazioni fiscali, finanziarie e operative. Prima di aderire all’agevolazione, ogni impresa deve condurre un’analisi preliminare di convenienza che valuti la capacità effettiva di rispettare tutti i requisiti occupazionali e di investimento nel corso dell’intero periodo di riferimento.

La valutazione deve considerare l’impatto sulla liquidità derivante dall’accantonamento dell’80% degli utili, verificando la sostenibilità finanziaria degli investimenti minimi richiesti e confrontando i costi complessivi dell’operazione con il risparmio fiscale ottenibile. Questa analisi costi-benefici deve tenere conto non solo dell’aspetto fiscale immediato, ma anche delle implicazioni strategiche a medio termine degli investimenti in tecnologie 4.0 e 5.0.

La gestione dei flussi di cassa assume particolare rilevanza considerando che l’accantonamento dell’80% degli utili comporta una significativa riduzione della liquidità aziendale disponibile per altre finalità. È fondamentale pianificare accuratamente il fabbisogno finanziario per il 2025, valutando eventualmente la necessità di linee di credito aggiuntive e coordinando gli investimenti obbligatori con la disponibilità di cassa operativa.

L’ottimizzazione degli investimenti rappresenta un altro aspetto cruciale della strategia. Gli investimenti in beni 4.0 e 5.0 devono essere strategicamente orientati a migliorare l’efficienza operativa e supportare la crescita aziendale, trasformando un obbligo normativo in un’opportunità di sviluppo. La selezione dei beni deve considerare anche la possibilità di beneficiare di ulteriori incentivi, come i crediti d’imposta per la Transizione 4.0 e 5.0, massimizzando l’effetto complessivo degli investimenti.

Rischi e Gestione delle Criticità

L’adozione dell’IRES Premiale comporta alcuni rischi operativi che devono essere attentamente gestiti per evitare la perdita del beneficio. Il principale rischio è rappresentato dalla decadenza dall’agevolazione in caso di mancato rispetto anche di un solo requisito, che comporterebbe la perdita completa del vantaggio fiscale senza possibilità di recupero parziale.

Per mitigare questo rischio è essenziale implementare un sistema di monitoraggio costante dei parametri occupazionali, verificando mensilmente l’evoluzione dell’organico e le variazioni rispetto agli obiettivi prefissati. La documentazione precisa di tutti gli adempimenti diventa cruciale per dimostrare il rispetto dei requisiti in caso di verifiche fiscali, richiedendo la predisposizione di backup plan nel caso emergano difficoltà nel mantenere le condizioni richieste.

La temporaneità della misura rappresenta un ulteriore elemento di criticità che impedisce una pianificazione pluriennale e subordina la prosecuzione del beneficio alle decisioni che saranno assunte nelle future leggi di bilancio. Questa incertezza normativa suggerisce un approccio prudente che consideri l’IRES Premiale come un’opportunità a breve termine da sfruttare nell’ambito di una strategia fiscale più ampia e diversificata.

Adempimenti e Documentazione Necessaria

L’accesso all’IRES Premiale richiede la predisposizione di una documentazione completa e accurata che dimostri il rispetto di tutti i requisiti normativi. Dal punto di vista occupazionale è necessario mantenere aggiornato il Libro Unico del Lavoro, conservare tutte le comunicazioni obbligatorie per assunzioni e cessazioni e predisporre un prospetto di confronto dettagliato dei livelli occupazionali che evidenzi l’evoluzione dell’organico nel periodo di riferimento.

La documentazione contabile deve includere la delibera formale di accantonamento della riserva vincolata, adottata dall’organo amministrativo competente e correttamente verbalizzata, oltre alla conservazione di tutte le fatture e contratti relativi agli investimenti in beni 4.0 e 5.0, accompagnati dalle necessarie certificazioni tecniche che attestino la conformità dei beni acquistati ai requisiti normativi.

Sul piano dichiarativo sarà necessario compilare il quadro specifico nella dichiarazione dei redditi 2026, fornendo tutte le informazioni richieste dall’Amministrazione Finanziaria per verificare il rispetto dei requisiti. Le modalità operative di questi adempimenti saranno definite nel decreto ministeriale di attuazione che dovrebbe chiarire anche gli aspetti procedurali ancora non specificati dalla normativa primaria.

Valutazione di Convenienza Strategica

L’IRES Premiale risulta particolarmente conveniente per specifiche tipologie di imprese che presentano caratteristiche compatibili con i requisiti dell’agevolazione. Le imprese in crescita stabile, caratterizzate da utili consolidati negli ultimi anni, piani di espansione già programmati e necessità di investimenti tecnologici, rappresentano i candidati ideali per questa agevolazione.

Analogamente, le aziende con liquidità adeguata, caratterizzate da cash flow positivo e sostenibile, capacità di autofinanziamento degli investimenti e minore dipendenza dalla distribuzione di dividendi, possono beneficiare maggiormente dell’opportunità offerta dall’IRES Premiale. La disponibilità di risorse finanziarie interne facilita infatti l’implementazione dei requisiti senza compromettere l’equilibrio operativo.

I settori ad alta intensità tecnologica, come il manufacturing avanzato, i servizi digitali e i comparti dell’automotive e della meccanica, trovano nell’IRES Premiale un incentivo particolarmente allineato con le proprie strategie di sviluppo. Per queste realtà, gli investimenti in tecnologie 4.0 e 5.0 rappresentano una necessità competitiva che l’agevolazione trasforma in un’opportunità di ottimizzazione fiscale.

Prospettive Future e Contesto Normativo

L’IRES Premiale si inserisce nel più ampio quadro della riforma fiscale strutturale prevista dalla Legge Delega 111/2023, rappresentando un test preliminare per meccanismi di tassazione agevolata destinati a diventare strutturali nel sistema fiscale italiano. La riforma dovrebbe introdurre a regime strumenti di incentivazione per gli utili reinvestiti in attività produttive, le nuove assunzioni qualificate e la partecipazione dei dipendenti agli utili.

Questa prospettiva suggerisce che l’esperienza dell’IRES Premiale 2025 influenzerà significativamente la configurazione degli incentivi fiscali futuri, rendendo particolarmente interessante la partecipazione a questa prima fase sperimentale. Le imprese che sapranno dimostrare l’efficacia del modello potrebbero trovarsi avvantaggiate nell’accesso agli strumenti che sostituiranno l’attuale misura temporanea.

L’integrazione con le politiche europee di transizione digitale ed energetica conferma inoltre l’orientamento strategico verso forme di incentivazione che premiano comportamenti virtuosi in termini di innovazione e sostenibilità. Questo allineamento con le direttive comunitarie suggerisce una maggiore probabilità di continuità e sviluppo degli strumenti di questo tipo nel medio termine.

Conclusioni Operative

L’IRES Premiale 2025 rappresenta un’opportunità significativa di ottimizzazione fiscale per le imprese italiane che operano in un contesto di crescita stabile e che hanno programmato investimenti in innovazione tecnologica. La riduzione di quattro punti percentuali dell’aliquota IRES può tradursi in risparmi considerevoli, ma richiede una pianificazione strategica attenta e il rispetto rigoroso di tutti i requisiti normativi.

L’approccio più efficace per le imprese interessate consiste nell’effettuare immediatamente una valutazione preliminare della capacità di rispettare tutti i requisiti, pianificare gli investimenti in beni 4.0 e 5.0 in funzione delle esigenze aziendali effettive e implementare un sistema di monitoraggio costante dei parametri occupazionali durante tutto il 2025. La complessità operativa dell’agevolazione suggerisce inoltre l’opportunità di avvalersi di consulenza specializzata per ottimizzare l’approccio strategico e minimizzare i rischi di decadenza dal beneficio.

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